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Dieta casalinga per cani e gatti: Guida essenziale

Veterinario Specialista in Malattie del Cane e del Gatto Modena

Scopri come offrire una dieta casalinga bilanciata ai tuoi cani e gatti. Una guida per prendere cura del loro benessere e le loro esigenze nutrizionali.

Tabella dei Contenuti

Dieta casalinga per cani e gatti

Dieta casalinga e ricette per cani e gatti

Linee guida e ricette per una alimentazione casalinga naturale, sana ed equilibrata.

 

In una vecchia pubblicità, in mezzo al traffico di Milano Ernesto Calindri si beveva un Cynar e diceva “contro il logorio della vita moderna”….

E’ vero abbiamo tempi serrati  tuttavia dobbiamo fermarci ogni tanto e pensare alla salute nostra e dei nostri compagni di vita. Particolare attenzione, vale per noi quanto per loro, va posta nei confronti del regime alimentare che intendiamo adottare.  Da  convinta sostenitrice dell’alimentazione casalinga e delle diete “casalinghe” per cani e gatti, preparo diete formulate Ad Hoc per i miei pazienti.

 

Ernesto Calindri Cynar

DIETA CASALINGA EQUILIBRATA PER CANI E GATTI

Una doverosa premessa

Piccolo segreto:  preparare una dieta casalinga per i nostri cani e gatti non è affatto complicato, anzi, è semplicissimo e alla portata di tutti. Non dovremo affrontare sfide complesse come regolare il   meccanismo del Big Ben di Londra; ci limiteremo a seguire una versione agiornata delle tradizioni dei nostri antenati, che si prendevano cura dei loro animali quotidianamente, compresa l’alimentazione, come una cosa del tutto naturale. Dopotutto, il rapporto di dipendenza reciproca tra l’uomo e il cane o il gatto è millenario, anche dal punto di vista alimentare, e se queste tre specie sono sopravvissute insieme indenni per secoli, senza l’uso di scatolame e crocchette, significa che prendersi cura di un cane o un gatto, anche dal punto di vista alimentare, non è poi così complicato.

Certamente, grazie ai progressi scientifici, possiamo avere una maggiore precisione e consapevolezza sui metodi ottimali di alimentazione per cani e gatti. Consiglio comunque di evitare di cadere nel clima di terrore che l’industria degli alimenti per animali spesso cerca di instaurare nella mente dei suoi potenziali clienti, attraverso affermazioni prive di valore scientifico, come ad esempio “il cane deve mangiare solo mangime per cani”, ” il cane non ha bisogno di variare la propria dieta”,”evita di dare agli animali avanzi di cucina” o “solo un mangime industriale per cani è scientificamente bilanciato per soddisfare le specifiche e peculiari esigenze nutrizionali del tuo Fido”.

Le diete preconfezionate hanno comunque un vantaggio: la comodità. Purtroppo, per questa comodità si deve pagare non solo in termini monetari.

Al contrario, le diete casalinghe, preparate con sano buon senso partendo da una ricetta bilanciata, sono di gran lunga migliori dal punto di vista qualitativo, sono più salutari e più rispettose dell’evoluzione fisiologica che ha milioni di anni. Infine, le diete casalinghe per cani e gatti possono risultare meno costose considerando il risparmio assicurato in termini di future spese veterinarie. In altre parole “Nun c’è trippa pe gatti”.

Dieta casalinga per cani e gatti: 8 perchè

Consiglio vivamente ai miei clienti e a tutti coloro che si preoccupano della salute dei propri animali di considerare l’opzione di una dieta casalinga come base per nutrire i propri cani e gatti. Questa raccomandazione si basa su diversi motivi:

1. Fondate acquisizioni scientifiche e oggettive, nonché sulla mia lunga esperienza personale nella cura e nella prevenzione delle malattie dei cani e dei gatti.

2. Un collegamento che si rende sempre più evidente tra l’uso di mangimi preconfezionati e un aumento nella frequenza dei diverse patologie che colpiscono i nostri animali domestici.

3. La maggiore fiducia nella bontà delle materie prime scelte da noi personalmente rispetto all’uso diffuso fatto dall’industria mangimistica di scarti della macellazione, farine e sottoprodotti di origine non sempre chiara.

4. Il sospetto, più che fondato, che l’industria mangimistica abbia a cuore più il proprio interesse economico che il benessere animale.

5. La convinzione che la dieta casalinga equivalga a un’alimentazione genuina, più sana e rispettosa della fisiologia degli animali.

6. L’avversione all’uso di additivi come coloranti, conservanti, emulsionanti e altri “strani” ingredienti che abbondano nei mangimi commerciali.

7. La convinzione che a lungo termine una dieta casalinga porti a risparmi economici.

8. Il desiderio di rafforzare il legame affettivo con il proprio animale e offrirgli il meglio possibile.

Questo tipo di orientamento, condivisibile, può nascondere comunque delle insidie, in particolare quando si conti di alimentare il proprio cane/gatto esclusivamente con diete preparate da noi. In tal caso è importante partire da una ricetta ben concepita, stilata da un Medico Veterinario in grado di “cucire addosso” al nostro animale una dieta che si adatti perfettamente alle sue peculiarità fisiologiche e necessità. Ciò detto, se partiamo col piede giusto allora l’adozione di un regime alimentare casalingo potrà rivelarsi una scelta vincente in grado di esprimere al massimo le sue indiscusse potenzialità.

 

Ingredienti nella ricetta

 

Le quantità dei vari alimenti, come appaiono nella ricetta, sono basate su valori medi. L’unicità del vostro cane o gatto può rendere le sue esigenze alimentari tali da scostarsi dai valori medi calcolati. Ad esempio, due cani della stessa razza età sesso e peso possono avere esigenze caloriche diverse perché uno è attivissimo mentre l’altro è un pigrone. Inoltre, riferendoci alle materie prime impiegate, stimiamo i loro valori nutritivi medi, non assoluti, perché la loro composizione varia da una zona produttiva all’altra. Un riso bianco coltivato nel Vercellese, ad esempio,  non ha la stessa esatta  composizione dello stesso tipo di riso coltivato in Thailandia. Così come uno stesso vitigno coltivato al sud dove c’è più sole, produrrà mediamente uva  più zuccherina, rispetto allo stesso vitigno coltivato al nord.

Per questi motivi è bene quindi prevedere un certo periodo di assestamento dopo l’adozione di una nuova dieta in modo da poterne calibrare al meglio la quantità al fine di fornire un corretto apporto calorico.  Stilate pertanto un diario in cui riporterete il peso dell’animale: una pesata settimanale è sufficiente a consentirvi di seguire l’andamento del peso nel tempo, di aumentare o diminuire la quantità giornaliera  di cibo somministrato in modo da avere un animale in perfetta forma.

Una ricetta equilibrata deve contenere nelle giuste proporzioni e nelle giuste quantità i cinque gruppi di principi nutritivi:

  1. Proteine  principalmente di origine animale, per via degli aminoacidi essenziali
  2. Carboidrati che, magari, forniscano anche fibra (per esempio cereali cotti) per fornire il giusto apporto calorico
  3. Grassi
  4. Sali minerali ( pensiamo al calcio, importantissimo in particolare durante la crescita, gestazione e lattazione)
  5. Vitamine e microelementi.

Regimi alimentari particolari

Dieta BARF

Negli ultimi anni si è diffusa una nuova tendenza alimentare chiamata Dieta BARF (Biologically Appropriate Raw Food), che si basa sull’utilizzo esclusivo di alimenti crudi. I sostenitori di questa dieta ritengono che sia superiore alle diete tradizionali perché si avvicina maggiormente all’alimentazione naturale degli animali. Tuttavia, personalmente non concordo con questo approccio all’alimentazione degli animali domestici per almeno due motivi.

1. Innanzitutto, non possiamo valutare l’effettivo livello di igiene delle materie prime utilizzate, in particolare carni, pesce e uova, che potrebbero essere contaminate da batteri, virus o parassiti, con conseguenze sia per la salute dell’animale che per quella del proprietario. Nonostante i controlli effettuati dalle autorità sanitarie, le carni crude, il pesce e le uova possono ancora veicolare agenti patogeni pericolosi come Toxoplasma, Salmonella, E. coli, virus e parassiti. Ad esempio, il pesce può contenere il parassita Anisakis, responsabile di sintomi gravi sia negli esseri umani che nei cani. È quindi fondamentale sottoporre queste materie prime a un adeguato processo di cottura per sanificarle. Per eliminare il parassita del pesce, è necessario che la temperatura raggiunga almeno i 60 gradi Celsius al centro del pezzo di muscolo durante la cottura e che venga mantenuta per qualche minuto.

2. In natura, cani e gatti si nutrono spesso di alimenti crudi che possono essere contaminati da patogeni. Tuttavia, a causa di questa costante esposizione ambientale, possono sviluppare nel tempo una sorta di “immunità da strada” che li protegge dagli effetti fatali di queste contaminazioni. È importante comprendere che questa immunità acquisita non è garantita e non si applica automaticamente agli animali domestici che conducono una vita più protetta, come i nostri adorati “re del divano”. Dalla mia esperienza clinica e personale, posso confermare che le tossinfezioni alimentari con esito mortale sono una possibilità reale, non solo una teoria astratta. Pertanto, è fondamentale prendere precauzioni e adottare misure per garantire la sicurezza alimentare dei nostri animali domestici.
Per evitare i rischi per la salute sopra menzionati, è essenziale cuocere la carne, le uova e il pesce a una temperatura di almeno 75°C per 8-10 minuti. La cottura, oltre ad eliminare i potenziali patogeni, aumenta anche la digeribilità di alcuni nutrienti e neutralizza sostanze presenti negli alimenti crudi che potrebbero avere attività anti-vitaminica o anti-enzimatica. Ad esempio, il pesce crudo contiene un enzima termosensibile chiamato tiaminasi, che distrugge la vitamina B1, mentre nell’albume crudo è presente una sostanza chiamata avidina, che distrugge la biotina (vitamina H).

Regime vegetariano e vegano

Un’altra corrente di pensiero estrema per l’alimentazione dei cani (e persino dei gatti, che sono animali strettamente carnivori) è rappresentata dal regime vegetariano o vegano. Fortunatamente, solo alcuni si rifanno a questa idea. La dieta vegana esclude completamente l’uso di prodotti animali e dei loro derivati, basandosi esclusivamente su prodotti di origine vegetale. Sebbene sia possibile condividere alcune motivazioni etiche e morali che ne sono alla base, ritengo che sia immorale costringere i cani e, in particolare, i gatti, a seguire un regime alimentare contrario alla loro natura e incompatibile con le loro esigenze fisiologiche.

Formulare una dieta casalinga bilanciata per i cani può essere complesso in sé, e diventa ancora più difficile quando si opta per una dieta vegetariana che ammette l’uso di derivati animali come uova e latticini. Tuttavia, le difficoltà diventano insormontabili quando si cerca di applicare una scelta vegana a un carnivoro stretto come il gatto.

 

Frutta verdure

 

Sostituzioni agli ingredienti per una dieta casalinga variegata e salutare

Nel processo di formulazione delle ricette, abbiamo selezionato ingredienti facilmente reperibili, a basso costo e non necessariamente stagionali. Tuttavia, è fondamentale sottolineare l’importanza di una dieta casalinga variegata non solo per il nostro benessere, ma anche per quello dei nostri cani e gatti, compreso il microbiota intestinale che gioca un ruolo cruciale nel mantenere un sistema digestivo sano e nel sostenere il sistema immunitario.

Una dieta casalinga variegata, che include una vasta gamma di alimenti, favorisce la diversità del microbiota intestinale. Ogni alimento offre una combinazione unica di fibre, carboidrati, proteine, vitamine e minerali che nutrono e supportano i diversi tipi di batteri intestinali. Consumando regolarmente una varietà di alimenti, garantiamo al nostro microbiota una ricca gamma di nutrienti, promuovendo la crescita di una comunità batterica sana e diversificata.

È possibile apportare moderate variazioni agli ingredienti, come suggerito nelle ricette proposte sul sito, utilizzando un sano buon senso, lo stesso che ci guida ogni giorno durante la spesa e la preparazione dei pasti per noi stessi. Ad esempio, una ricetta di dieta casalinga per il nostro cane che prevede il petto di pollo come fonte proteica può essere sostituita con petto di tacchino, lonza di maiale o filetto di salmone, senza creare significativi squilibri, a condizione di mantenere la variabilità della razione nel tempo, esattamente come avviene nella dieta degli animali selvatici.

Lo stesso concetto si applica anche alle diverse fonti di carboidrati, grassi e verdure. Possiamo sostituire la pasta con il riso, le patate o l’avena, e l’olio di girasole può essere scambiato con olio di semi di lino o olio d’oliva. Possiamo variare anche le verdure, sostituendo le zucchine con le carote e così via. Il nostro cane apprezzerà la varietà.

L’idea che “il cane deve mangiare solo cibo per cani, preferibilmente le stesse crocchette per tutta la vita” è una delle tante sciocchezze che l’industria degli alimenti per animali ha diffuso per anni per promuovere i propri prodotti.

Pertanto, è possibile e, anzi, consigliabile apportare sostituzioni nelle diete dei nostri animali domestici, già dalla giovane età, per garantire una maggiore varietà alimentare. Tuttavia, possono sorgere problemi nel caso di una sostituzione permanente combinata con la somministrazione della razione nel tempo. In questo caso, le differenze tra gli alimenti suggeriti nelle ricette e quelli sostitutivi che avete scelto di adottare si amplificano col passare del tempo e sarà pertanto necessario ricalcolare la razione per evitare carenze o eccessi a lungo termine.

Se non trovi una ricetta specifica per il peso del tuo cane o gatto, puoi adottare una ricetta calcolata per un peso simile come punto di riferimento approssimativo. È importante sottolineare che le diete riportate si riferiscono a cani e gatti in perfetta salute. Condizioni patologiche o fisiologiche particolari, come gravidanza, convalescenza, sottopeso o sovrappeso, richiedono variazioni specifiche nella dieta. Consulta sempre il tuo veterinario per adattare la dieta alle esigenze individuali del tuo animale.

Preparazione della razione per una dieta casalinga per cani e gatti

Quando si opta per una dieta casalinga per il proprio cane o gatto, è importante assicurarsi di fornire una nutrizione equilibrata e completa. Ecco alcune indicazioni utili per la preparazione della razione.

Verdure:

Le verdure svolgono un ruolo importante nella dieta del cane e del gatto, apportando vitamine, minerali e fibre. Tuttavia, alcune vitamine sono sensibili al calore, quindi è consigliabile cuocere le verdure solo per un breve periodo di tempo. Conservare l’acqua di cottura può aiutare a preservare parte dei minerali e degli zuccheri solubili. È importante evitare l’uso di cipolle e aglio, in quanto possono essere tossici per i cani e i gatti. Inoltre, è consigliabile limitare le quantità di cavoli, bietole e spinaci, poiché possono legare il calcio presente negli alimenti, ostacolandone parzialmente l’assorbimento. Quando le verdure sono quasi cotte, è possibile aggiungere la fonte di carboidrati, come riso, pasta, orzo, avena, per apportare energia al pasto.

Cereali e sottoprodotti dei cereali:

I cereali sono una fonte importante di carboidrati nella dieta casalinga. Tuttavia, gli amidi presenti nei cereali richiedono una cottura prolungata per renderli più digeribili. Per ridurre i tempi di cottura, è possibile utilizzare una pentola a pressione o scegliere cereali pre-cotti disponibili sul mercato. Questi cereali pre-cotti, come fiocchi d’avena istantanei, quinoa pre-cotta, grano saraceno pre-cotto, farro perlato, riso basmati precotto, Couscous e orzo perlato, richiedono meno tempo di cottura rispetto ai cereali tradizionali. Assicurarsi di seguire le istruzioni sulla confezione per ottenere i tempi di cottura corretti.

Proteine animali:

Le proteine animali sono fondamentali per la dieta del cane e del gatto. Carne e pesce devono essere cucinati a sufficienza per garantire una sterilizzazione adeguata, evitando però di alterare le proprietà nutritive. È consigliabile cuocere la carne a parte per evitare la formazione di complessi tra zuccheri e proteine, che potrebbero ridurre la disponibilità di entrambi.

Vitamine, minerali e oli:

Durante il processo di cottura, gli alimenti possono perdere alcune vitamine e minerali. Per compensare queste perdite, è consigliabile aggiungere un integratore multivitaminico minerale nella quantità indicata nella ricetta o dal produttore. È anche possibile integrare l’alimentazione con l’aggiunta di oli sani, come olio di pesce o olio di semi di lino, che forniscono acidi grassi essenziali.

Mescolare accuratamente gli ingredienti!

Prima di servire il pasto al cane o al gatto, è importante mescolare accuratamente gli ingredienti in modo che l’animale non possa selezionare solo i bocconi preferiti. Ciò assicurerà un apporto nutrizionale uniforme e completo.

Quale integratore scegliere?

 

Cani e gatti hanno esigenze nutrizionali specifiche che richiedono l’integrazione della loro razione con prodotti appositamente formulati. Gli integratori sono progettati per fornire vitamine, sali minerali, microelementi, aminoacidi essenziali e acidi grassi essenziali necessari per la salute e il benessere dell’animale. È importante scegliere un integratore che sia specifico per la specie (cane o gatto) e che tenga conto della fase di sviluppo dell’animale, come cucciolo in crescita, adulto o anziano.

Un buon integratore completo dovrebbe contenere tutti i nutrienti necessari in una forma facilmente assimilabile per l’animale. È fondamentale seguire le indicazioni del produttore o della ricetta per l’uso corretto dell’integratore, compresa la quantità da somministrare.

Mentre alcuni integratori possono essere costosi, il prezzo non è sempre indicativo della qualità. Ci sono molte opzioni sul mercato che offrono prodotti completi ad un costo ragionevole. Alcuni esempi di marche di integratori per animali domestici sono Gimcat, Essential, Qdiet, Bayer Attivo, Dog Totalin e Carevit dog. È consigliabile cercare prodotti che abbiano ottenuto l’approvazione di esperti veterinari o che siano supportati da ricerche scientifiche per garantire la loro efficacia.

Frequenza di somministrazione

 

Fino a poco tempo fa si pensava che il cane dovesse fare un solo pasto al giorno. Questa convinzione è sbagliata. L’uso di somministrare un unico pasto a fine giornata ed al ritorno per esempio dalle battute di caccia, era legato alla necessità di conferire al pasto la valenza di un premio:” sei stato bravo guarda  che bella pappa”. E’ ormai accertata la correlazione fra il pasto unico, la distensione acuta dello stomaco, concomitante anche ai processi fermentativi che in esso si svolgono, e la patologia nota come complesso “dilatazione torsione gastro-splenica”

Questa è sicuramente l’evenienza più drammatica conseguente ad un malgoverno alimentare ma anche altri disturbi possono derivare da tale errata abitudine (vomito frequente per esempio). In linea di massima non ha alcun senso affamare il cane proprio nei momenti in cui dovrebbe lavorare per poi saturarlo di cibo. La regola è cibo in giusta quantità ripartito in 3-4 pasti giornalieri proprio come quello che facciamo noi. Questo vale in particolare nel cucciolo.

Nel gatto la frequenza di somministrazione ottimale è anche maggiore, in accordo col regime alimentare naturale della specie che prevede anche 9-12 spuntini giornalieri.

 

 

Conservazione degli alimenti cucinati in casa per cani e gatti

Quando si tratta di conservare gli alimenti casalinghi preparati per i nostri animali, è importante rispettare le corrette norme sanitarie. Poiché non vengono utilizzati conservanti e l’alto tenore di umidità può accelerare la degradazione del cibo, è necessario adottare misure adeguate per garantire la loro conservazione.

Se si prevede di consumare la razione nell’arco di pochi giorni (massimo 3 giorni), è consigliabile conservare il cibo preparato in frigorifero a temperature comprese tra 0°C e 4°C. Assicurarsi che il cibo sia adeguatamente coperto o sigillato in contenitori ermetici per evitare contaminazioni e prolungare la sua freschezza.

Se si preparano quantità più grandi per periodi più lunghi, è consigliabile congelare gli alimenti a una temperatura di -20°C. La congelazione aiuta a preservare la qualità nutrizionale degli alimenti e a prevenire la crescita batterica. Si consiglia di suddividere il cibo in porzioni adeguate prima di congelarlo, in modo da poter scongelare solo la quantità necessaria per ogni pasto.

Ricordarsi sempre di etichettare chiaramente gli alimenti con la data di preparazione e il contenuto, in modo da poterli utilizzare in ordine cronologico e ridurre gli sprechi.

Inoltre, è importante osservare eventuali segni di deterioramento, come cattivo odore, consistenza alterata o muffa. In caso di dubbi sulla freschezza del cibo, è meglio evitare di somministrarlo al nostro animale e prepararne uno nuovo.

Come effettuare una transizione sicura alla dieta casalinga per il tuo cane

Quando si decide di passare dalla dieta industriale a una dieta casalinga bilanciata per il proprio cane, è fondamentale seguire una transizione graduale. Questo lento processo permette al sistema digestivo del cane di adattarsi gradualmente ai nuovi alimenti, riducendo il rischio di disagio digestivo.

Prima di apportare qualsiasi cambiamento alla dieta del tuo cane, è imprescindibile consultare un veterinario esperto. Questo professionista valuterà le specifiche esigenze del tuo cane e ti fornirà indicazioni dettagliate per la transizione. Inoltre, potrà aiutarti a creare una dieta casalinga bilanciata adatta alle esigenze individuali del tuo animale.

Prepara una dieta casalinga bilanciata che soddisfi tutte le necessità nutrizionali del tuo cane. Parti da una ricetta seria stilata da un buon professionista. Assicurati di includere proteine di alta qualità da fonti come carne magra, pesce e uova, carboidrati come riso integrale o patate dolci, verdure e grassi sani come olio di pesce o oli vegetali di qualità (oliva, lino, girasole, mais, cocco, colza). Una ricetta accurata è essenziale per garantire che il tuo cane riceva tutti i nutrienti necessari, inclusi vitamine e minerali nelle giuste quantità.

La transizione dovrebbe avvenire gradualmente nel corso di due a quattro settimane, senza fretta. Ecco la modalità di transizione che raccomando per i miei pazienti :

  • Prima settimana: Sostituisci circa il 25% del cibo industriale con il cibo casalingo. Ad esempio, se il tuo cane mangia due tazze di cibo industriale al giorno, gradualmente sostituisci mezza tazza con cibo casalingo.
  • Seconda settimana: Aumenta la quantità di cibo casalingo al 50% e riduci la quantità di cibo industriale al 50%.
  • Terza settimana: Aumenta la quantità di cibo casalingo al 75% e riduci la quantità di cibo industriale al 25%.
  • Quarta settimana: Sostituisci completamente il cibo industriale con il cibo casalingo.

Durante la transizione, monitora attentamente il tuo cane per eventuali segni di disagio digestivo o altri problemi. Presta attenzione a cambiamenti nelle feci, nell’appetito, nell’energia o nella pelle del tuo cane. Se noti qualsiasi problema, consulta il veterinario.

Infine, assicurati di regolare la quantità di cibo in base alle specifiche esigenze del tuo cane per mantenere un peso corporeo ottimale. Pesa il tuo cane settimanalmente, preferibilmente alla stessa ora, annotando i valori e comunicandoli al tuo veterinario per determinare la quantità corretta di cibo casalingo da somministrare. Seguendo queste linee guida, potrai effettuare una transizione sicura e senza problemi verso una dieta casalinga bilanciata, sana e nutriente.

 

Quante calorie devo dare al mio cane/gatto?

Com’è  il mio cane/gatto?

 

Offrire al nostro cane o gatto un’alimentazione casalinga di alta qualità e ben bilanciata è sicuramente una scelta eccellente! Prima di addentrarci nel vasto mondo delle varie opzioni di menu, è importante determinare la giusta quantità di cibo da somministrare quotidianamente per soddisfare le esigenze del nostro animale.

Inizialmente, è necessario valutare lo stato nutrizionale attuale del nostro cane o gatto, utilizzando un metodo che valuti la quantità di grasso corporeo presente. Questo passo è fondamentale per adattare l’alimentazione casalinga alle esigenze specifiche del nostro cane o gatto, evitando eccessi o carenze caloriche. Le ricette che si trovano sui siti web o anche sulle confezioni dei mangimi preconfezionati sono generalmente adatte a cani e gatti in condizioni ideali, cioè senza sovrappeso né sottopeso. In altre parole, la ricetta ideale è calcolata per il peso che il nostro cane o gatto dovrebbe avere in condizioni ottimali.

La valutazione dello stato nutrizionale, conosciuta come BCS (Body Condition Score), ci consente di distinguere tra soggetti che sono in forma ottimale (normopeso) e quelli che sono un po’ sovrappeso o obesi, oltre a cani e gatti sottopeso o molto sottopeso. È importante effettuare una valutazione oggettiva e accurata, evitando di guardare il nostro animale con “occhi da mamma” che tendono a sottovalutare l’entità del tessuto adiposo che circonda il corpo del nostro compagno e negano il fatto che possa essere alimentato in eccesso. Una frase che sento spesso è “Mangia solo una volta al giorno”, ma ciò non significa nulla se il pasto consiste in una quantità e una qualità di cibo simile a quella di Obelix che mangia un intero cinghiale. È la quantità e la qualità del cibo che fa la differenza. Purtroppo, l’atteggiamento di sovralimentare gli animali domestici, spesso motivato da un eccesso di amore, ha portato all’aumento diffuso di sovrappeso e obesità. L’obesità deve essere considerata come una vera e propria malattia e affrontata di conseguenza, non solo come una minaccia estetica per il nostro cane o gatto! Essere obesi aumenta il rischio di una serie di patologie, alcune delle quali possono essere fatali. Pertanto, è importante essere obiettivi nel valutare il peso del nostro animale, poiché piccoli scostamenti dalla condizione ottimale sono più facili da correggere e intervenire tempestivamente è fondamentale.

Come assegnare un punteggio BCS

 

Per assegnare al nostro cane/gatto un giusto  “punteggio di condizione corporea” (BCS) dobbiamo fare 2 cose:

  1. Palpare delicatamente l’animale  in particolare sulla cassa toracica (costole) sulla vita e sulla pancia. Troverete come fare correttamente nel filmato (qui  il link) che è purtroppo in lingua inglese: le manovre da compiere risultano tuttavia ugualmente  chiare. Se passate delicatamente la mano sulle costole di un cane/gatto normopeso apprezzerete le ossa come se passaste la vostra mano sulle nocche dell’altra vostra mano distesa. Qualora il cane fosse sottopeso apprezzereste il costato come se passaste le dita sulle nocche della vostra mano stretta a pugno, mente se fosse cicciottello avreste la sensazione di passare le dita sulla morbidezza del vostro palmo.
  2. Confrontate ora la  silhouette di cagnetto/tigrotto,  con vista sia dall’alto che lateralmente, con le figure dei profili  BCS che seguono.

Sono semplici operazioni che chiunque può e dovrebbe effettuare autonomamente, indipendentemente dal regime alimentare adottato, alimentazione casalinga oppure dieta industriale preconfezionata.

La tabella BCS  cui facciamo riferimento  è quella a 5 punti dove un punteggio di 3 descrive un cane/gatto normopeso cioè di costituzione ideale. Esistono però anche tabelle BCS  più dettagliate, che considerano 9 punti.

Le figure di riferimento e le caratteristiche salienti  delle 5 classi  BCS sono come segue:

Punteggio BCS 1: cane fortemente sottopeso

Cane denutrito

Cane denutrito

Coste, vertebre lombari, ossa del bacino e tutte le prominenze ossee sono

visibili a distanza. IL grasso corporeo non è distinguibile e si ha evidente perdita anche di massa muscolare.

Punteggio BCS 2: cane sottopeso

Cane sottopeso

Cane sottopeso

Le coste sono facilmente palpabili. Le sommità delle vertebre lombari sono visibili. Le ossa del bacino sono prominenti. La vita è evidente.

Punteggio BCS 3: cane normopeso in condizione ottimale

Cane normopeso

Cane normopeso

Coste palpabili senza eccessivo rivestimento di grasso. Vita osservabile dietro le coste dall’alto. Piega addominale presente. La visione dorsale del cane ricorda la forma di un calice. La vista laterale mette in evidenza che l’addome è più in alto rispetto allo sterno.

Punteggio BCS 4: cane sovrappeso

Cane sovrappeso

Cane sovrappeso

Coste difficilmente palpabili per l’interposizione di uno spesso strato di grasso. Depositi di grasso sono visibili sulla regione lombare e alla base della coda.

La vita è assente oppure risulta  scarsamente visibile. Può essere presente la piega

addominale. (linea addome sterno livellata).

Punteggio BCS 5: cane obeso

Cane obeso

Cane obeso

Massiccio deposito di grasso su torace, colonna vertebrale e base

della coda. Vita e piega addominale assenti. Depositi di grasso su collo

e arti. Distensione addominale molto evidente.

Punteggi BCS nel gatto

Punteggio BCS 1: Gatto fortemente sottopeso

Gatto fortemente sottopeso

Gatto fortemente sottopeso

BCS 1: Coste visibili nei soggetti a pelo corto.  Grasso non palpabile. Piega addominale molto evidente.  Vertebre lombari e ali dell’ileo evidenti e facilmente palpabili.

Punteggio BCS 2: Gatto sottopeso

Gatto sottopeso

Gatto sottopeso

BCS 2: Coste facilmente palpabili con minimo rivestimento di grasso.  Vertebre lombari evidenti.  Vita evidente dietro le coste.  Grasso addominale minimo.

Punteggio BCS 3: Gatto normopeso

Gatto normopeso

Gatto normopeso

BCS 3: Ben proporzionato. Vita visibile dietro le coste. Coste palpabili con lieve rivestimento di grasso.  Cuscinetto adiposo addominale minimo.

Punteggio BCS 4: Gatto sovrappeso

Gatto sovrappeso

Gatto sovrappeso

BCS 4: Coste non facilmente palpabili con moderato rivestimento di grasso.  Vita poco distinguibile. Evidente arrotondamento dell’addome.  Cuscinetto adiposo addominale moderato.

Punteggio BCS 5: Gatto obeso

Gatto obeso

Gatto obeso

BCS 5: Coste non palpabili sotto uno spesso strato di grasso. Spessi depositi di grasso su regione lombare, muso e arti.  Distensione dell’addome e vita assente. Esteso cuscinetto adiposo addominale

 

 

In definitiva: se il vostro cane/gatto è normopeso, scegliete pure una ricetta di dieta casalinga formulata per il suo peso attuale. Se invece è sottopeso, grosso modo, in accordo con il vostro Vet, fate riferimento a una delle ricette calcolate per un cane/gatto di peso superiore mentre, se deve dimagrire potete considerare una ricetta formulata per un cane/gatto di peso inferiore. L’entità del dimagramento mensile potrà essere calcolata assieme al vostro medico di fiducia.

 

 

Referenze: Linee guida AAHA (American Animal Hospital Association) per la valutazione nutrizionale del cane e del gatto. Immagini :Purina body condition tool (modificate), WSAVA body condition score (modificate).

 

 

 

Steinlen Gaudeamus

 

Come abituare il gatto alla dieta casalinga

 

Prima di cambiare il regime alimentare occorre pesare il gatto effettuando due o tre stime più o meno alla stessa ora del giorno per approssimare al meglio il suo peso reale. Una volta cambiato regime alimentare, il peso andrà monitorato almeno una volta a settimana in modo da poter  assestare la dieta quando occorra.

 

Siate pazienti!

Se, voleste  far passare il vostro gatto  ad una dieta casalinga, occorre che sappiate che micio, diffidente ed abitudinario com’è, si preparerà ad un’ardua e spesso snervante sfida. Il problema non si pone in generale con i gatti giovani, che sono curiosi per antonomasia e ancora non sono radicati nelle loro abitudini, né in quei gatti, giovani, che vengono inseriti in un ambiente in cui preesiste un altro gatto adulto alimentato con dieta casalinga; questi ultimi infatti tenderanno ad emulare le gesta del loro compagno.

Il primo passo sulla via della transizione consiste nel cambiare il regime di somministrazione dei pasti. Il cibo non potrà più essere lasciato a disposizione del gatto per tutta la giornata, ma andrà suddiviso in tre quattro pasti ad orari fissi per l’adulto, che potranno essere anche sei nel cucciolo in crescita.  Il cibo andrà lasciato a disposizione per non più di quaranta minuti e poi andrà eliminato in modo da indurre, durante l’intervallo fra un pasto e l’altro, un vago senso di fame. E’ generalmente più semplice abituare alle diete casalinghe quei gatti che vengono  alimentati principalmente con cibi umidi rispetto a quelli che mangiano quasi esclusivamente cibo secco. Il problema è che bisogna far loro capire che anche quello che gli state servendo in alternativa è cibo e, per farlo, occorreranno tempo e pazienza. Il primo step sarà quindi quello di passare dall’alimentazione secca a quella umida per cui uno dei pasti pomeridiani si baserà sull’uso di questi alimenti (preconfezionati, almeno nelle prime fasi).

Per incentivare il gatto ad assumere il cibo umido possono essere addizionate ad esso alcune crocchette in modo che si abitui via via all’odore. Il cibo umido sarà posto in un piatto  con qualche crocchetta sopra. Si possono utilizzare anche gli omogeneizzati di carne per bambini che sono collosi e quindi aderiscono alla crocchetta insaporendola. Non è detto che il cibo umido che avete scelto piaccia al gatto, perciò fate delle prove variandone la qualità. L’equilibrio in questa fase è estremamente labile perciò è bene non usare componenti particolarmente odorosi, come il pesce, perché potrebbero determinare un rifiuto reciso del micio. Meglio quindi utilizzare alimenti umidi a base di pollo o coniglio che forse risveglieranno in lui l’ancestrale memoria della preda. Quando sarete riusciti a cambiare per intero la composizione di un pasto potrete dirvi quasi “a campo vinto”, si tratterà solo di sostituire gli altri due con una certa gradualità. Una raccomandazione importante: durante tutto questo periodo il cibo secco presente in casa andrà conservato in contenitori ermetici e posto in un luogo a cui il gatto non abbia accesso per evitare inutili capricci che potrebbero tramutarsi in una vostra sconfitta. Ricordatevi che lui ha un olfatto sviluppatissimo.  La prima fase di cambiamento che porta a scandire gli orari dei pasti di solito richiede da una a tre settimane e per arrivare alla sostituzione con cibo umido a volte occorrono anche alcuni mesi.

Siamo a buon punto:  ora che il gatto ha imparato a mangiare i cibi umidi non resta che proporgli la pappa fatta da noi. Provate a mettere un po’ di questa nello stesso piatto in cui mettete l’alimento cui l’avete abituato: non importa che il testone la mangi, almeno i primi giorni, ma è importante che cominci a considerare l’idea. Ripetete l’esperimento più volte, anche a cicli, e vedete come si comporta.

Successivamente provate a miscelare piccole quantità di pappa fatta in casa (1/2 cucchiaino) a quella preconfezionata e, se il gatto non la disdegna, aumentate progressivamente la dose sino a sostituirla completamente nell’arco di qualche settimana. Per le prime volte, magari, aggiungete solo la carne o le frattaglie, finemente tritate (non frullate) con cui comporrete la futura dieta casalinga perché sono i componenti più appetibili. In questo modo il gatto si abituerà oltre che al gusto anche alla nuova consistenza del cibo. Gli alimenti che il gatto tende a gradire meno, o quelli a cui non è abituato proprio per consistenza, andranno introdotti solo verso la fine. Fra questi annoveriamo le parti di carne contenenti connettivi e/o ossicini sminuzzati (non le ossa lunghe) ed i carboidrati (riso, pastina etc.)

Potrete farvi aiutare da sostanze appetibilizzanti  come il fegato  e, non mi chiedete perché, l’origano fresco. Potete anche utilizzare il “Fortiflora” della Purina che contiene un idrolizzato proteico altamente appetibile.

Non vi scoraggiate, solo in alcuni casi  rari, il passaggio è indolore e rapido. Buona fortuna.

 

IMPORTANTE: il gatto deve alimentarsi sempre. Se smette di mangiare desistete. Ne va della sua salute. Pochi giorni di digiuno comportano infatti danni epatici importanti.

 

 

 

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