Pulci

Le pulci appartengono al grande regno degli insetti. Si tratta appunto di piccoli insetti marroncini o rossastri (1.5-4 mm di lunghezza), privi di ali ma dotati di un paio di zampe posteriori lunghe che consentono loro di saltare sull’ospite. Le pulci non sono ospite specifiche ma ospite adattate cioè in mancanza del loro ospite preferito si adattano a nutrirsi anche di altri… Quella che preferenzialmente parassita il cane è la Ctenocephalides canis, quella del gatto è la Ctenocephalides felis mentre quella dell’uomo è la Pulex irritans; ciascuna specie può, come detto, infestare animali diversi in assenza del suo ospite preferenziale, ciò significa che la pulce del cane può diventare un problema anche per noi. La vita del parassita adulto, che si nutre di sangue e di detriti cutanei, avviene quasi per intero sul corpo dell’animale infestato, tuttavia le femmine scendono da esso per deporre le uova da cui, alla schiusa, si libereranno le larve che una volta mutate in pupe, si trasferiranno di nuovo sull’animale per continuare il loro ciclo vitale. La saliva delle pulci è un potente allergene, che causa reazioni cutanee caratterizzate da intenso prurito scatenato anche direttamente dalla presenza dell’ indaffarato parassita. L’allergia di solito si manifesta a partire già dal terzo anno d’età dell’animale. Le lesioni cutanee sono per lo più localizzate, sul dorso, nella zona del collo, sull’addome e sulla faccia interna delle cosce e vanno da piccole lesioni crostose ad ampie zone senza peli su cui possono essere presenti anche ferite auto procurate con il grattamento. Le infestazioni sono spesso massive soprattutto in aree ad alta concentrazioni di cani ed in particolare in quei soggetti che non sono in grado di detergersi autonomamente in modo efficace (anziani artrosici, gatti in sovrappeso). L’aumento esponenziale dei parassiti può rendere manifesta l’azione espoliativa di questi parassiti provocando anemia. La diagnosi si fa spesso ad occhio nudo perché gli insetti si vedono benissimo, ma sul pelo si possono anche vedere piccolissimi granelli catramosi, scuri che se posti su un batuffolo di cotone inumidito rilasciano un liquido rosato. Questi granelli altro non sono che le feci degli insetti contenenti residui di sangue. La pulce è anche veicolo di altre patologie tra cui la tenia del cane e del gatto (parassita intestinale). La lotta alle pulci si deve attuare tenendo conto del ciclo del parassita e deve prevedere oltre che trattamenti mirati sull’animale, anche trattamenti ovicidi e larvicidi dell’ambiente.
Zecche

I cani sono spesso infestati da zecche. Questi parassiti appartengono, come gli acari, alla classe degli Arachnidae, quella stessa di cui fanno parte anche i ragni, che come le zecche, si diversificano dagli insetti perché hanno 4 paia di zampe. Le varietà che più frequentemente si riscontrano sul cane appartiene alla famiglie Ixodidae. Si tratta di parassiti la cui superficie corporea è ricoperta da uno scudo duro sul dorso, per cui sono classificate come “zecche dure”. L’Ixodes Ricinus è la zecca che più frequentemente infesta il cane. Le femmine si nutrono di sangue e per far ciò inseriscono il loro apparato buccale nella cute dell’ospite. A seguito di un pasto di sangue la femmina di zecca può aumentare il suo peso sino a 200 volte. Le zecche elaborano varie sostanze fra cui una sostanza cementante che ne consente la fissazione sull’animale, una sostanza anticoagulante che mantiene fluido il sangue in modo che esse possano succhiarlo agevolmente e sostanze anestetiche perché il loro morso risulti del tutto indolore. Il passaggio della saliva della zecca nel torrente circolatorio del cane è fonte di possibili infezioni da parte di batteri (vedi malattia di Lyme), protozoi, rickettsie e virus che possono infettare anche l’uomo e per questo il controllo sanitario del cane deve essere scrupoloso. Le zecche si localizzano per lo più nella regione dell’orecchio, degli spazi interdigitali, nella regione perioculare, nelle aree ascellari ed inguinali, sull’addome e comunque nelle aree dove la pelle è più sottile. Oltre alla possibilità che esse veicolino patologie infettive le zecche, particolarmente in corso di infestazioni massive, inducono anemia particolarmente grave nei cuccioli ed a volte anche letale. Si riscontrano anche lesioni cutanee nella zona in cui si sono attaccate e che spesso si infettano.
Quando doveste rimuovere una zecca dal corpo del vostro cane, dovrete farlo rapidamente, per non consentirle di rigurgitare saliva e patogeni, con un paio di pinzette che andranno chiuse a stretto contatto della pelle in modo da garantire l’estrazione del rostro per intero. E’ importante non schiacciare la zecca o irritarla con sostanze chimiche (aumenterebbe il rischio di rigurgito di saliva) e neppure ruotarla mentre la estraete per evitare di disarticolare il rostro. In caso di infestazione massiva trattate la zona implicata con un prodotto antiparassitario anti zecche e limitatevi a pettinare l’animale 24-48 ore dopo l’applicazione del prodotto. Importante: non staccate mai le zecche a mani nude: diversi patogeni veicolati dalle zecche possono colpire anche l’uomo..
Risorse aggiuntive:
- L’intimo meccanismo di fissaggio delle zecche alla cute e come staccarle correttamente (video, inglese) https://www.youtube.com/watch?v=_IoOJu2_FKE
Pidocchi

Si tratta di insetti che parassitano la cute di tutti i mammiferi e degli uccelli. Sono generalmente specie specifici e tendono a compiere il loro ciclo di sviluppo, per intero, sull’ospite. Si nutrono di sangue e detriti cutanei. Quelli che infestano il cane sono masticatori (Trichodectes canis) e succhiatori che si nutrono di sangue (Linognathus setosus). Il contagio è diretto tramite il contatto con l’animale infestato. Essi depongono uova sul pelo dell’animale, dette lendini, dalle quali si liberano delle ninfe, simili all’adulto ma più piccole. Il ciclo di sviluppo si compie in circa 3 settimane. I sintomi sono dovuti all’azione irritativa e si riassumono in intenso prurito.