Megacolon nel gatto: il megacolon è una patologia a carico del grosso intestino che appare enormemente dilatato con funzionalità ridotta e pieno all’inverosimile di materiale fecale
Megacolon: già il nome descrive la patologia a carico del grosso intestino che appare spesso già all’esame clinico per palpazione, che radiograficamente o ecograficamente, enormemente dilatato con funzionalità ridotta e spesso pieno all’inverosimile di materiale fecale.
Il megacolon è più frequente nel gatto che nel cane e le cause, spesso ignote, vanno da alterazioni che determinano stipsi prolungata, ostruzioni meccaniche da masse addominali compressive, fratture pregresse del bacino che ne alterano la simmetria, ernie, aderenze sino a deficit neurologici primitivi e così via. Quando la causa resti ignota si parla di megacolon idiopatico che da solo rappresenta più del 50% dei casi. La patologia è più frequente nei gatti maschi oltre i cinque anni d’età ed è maggiormente presente in alcune razze piuttosto che in altre, fra cui per esempio, il Siamese. La dilatazione intestinale innesca un processo a “circolo vizioso” in cui la peristalsi, cioè i normali movimenti dell’intestino che promuovono la progressione delle feci in esso contenute, è rallentata con conseguente ulteriore ristagno fecale, dilatazione, distensione e compromissione della struttura neuromuscolare del grosso intestino: le feci stagnanti risultano secche, dure e di calibro aumentato (fecaloma) sempre più difficili da espellere naturalmente. In caso di megacolon a volte si assiste ad un blocco completo nella funzionalità e nella defecazione, emergenza che quindi richiede un intervento tempestivo, ed a volte radicale perché’ chirurgico, da parte del veterinario.
La patologia è spesso diagnosticata tardivamente perché il proprietario non si rende conto che la quantità di feci prodotta giornalmente dal gatto è inadeguata, in particolare se ha più gatti in gestione o se il gatto vive anche in ambiente esterno.
Segni di occlusione intestinale
L’animale viene di solito portato dal veterinario quando la patologia si rende manifesta con sintomi imputabili allo stato sub occlusivo o addirittura occlusivo, con:
- dolori addominali anche intensi
- svogliatezza nell’assumere cibo o anoressia completa
- tenesmo cioè contrazioni anali ripetute ed improduttive non di rado accompagnate da vocalizzazione dovuta al dolore
Il veterinario sarà in grado di emettere una plausibile diagnosi anche solo tramite palpazione transaddominale e spesso a stabilire la causa di megacolon tramite ispezione rettale, in anestesia ovviamente, quando per esempio si tratti di megacolon dovuto a riduzione del diametro pelvico derivante da fratture del bacino o alla presenza di masse palpabili comprimenti il grosso intestino, ed a provvedere, quando possibile, allo svuotamento manuale in regime di profonda sedazione oppure in anestesia.
Come gestire la costipazione?
La gestione del gatto affetto da costipazione e/o megacolon in fase clinica è volta ad evitare la formazione di fecalomi. Si utilizzeranno pertanto:
- alimenti iper digeribili, a scarso residuo. Occorre usare alimenti umidi.
- lassativi come per esempio il lattulosio ( il lattulosio è uno zucchero di sintesi indigeribile che esplica la sua funzione lassativa richiamando e trattenendo acqua nell’intestino e consentendo alle feci di rimanere morbide)
- farmaci che promuovano la peristalsi e quindi la progressione del materiale fecale e la sua eliminazione
Sono assolutamente da evitare, nel gatto tendenzialmente stitico, alimenti ed integratori a base di fibra grezza, grossolana e non raffinata poiché la motilità intestinale è alterata e un eccesso in fibra provocherebbe la formazione di veri e propri “tappi”. Uso spesso, nella pratica, la fibra di Psyllio derivata dalla cuticola dei semi di una pianta (Plantago Psyllium) che è una fibra solubile polverizzata finemente a grande capacità adsorbente, si “gonfia” a contatto con l’acqua e la trattiene nell’intestino mantenendo le feci morbide. In commercio ne esistono varie formulazioni fra cui anche alcune non aromatizzate in sacchi da 1 Kg ad un costo abbastanza accettabile (circa 23 Euro/Kg). Tali polveri possono essere date con il cibo o disciolte in acqua da somministrare direttamente in bocca con una siringa senza ago.
In casi particolarmente gravi quando neanche i presidi medici risultano più efficaci, cosa che purtroppo succede spesso nella progressione della patologia, l’unica strada percorribile resta la chirurgia.
Il trattamento chirurgico del megacolon
Nelle forme in cui si individua una causa primaria essa andrebbe, quando possibile, rimossa a meno che non sia passato un tempo abbastanza lungo da rendere comunque la dilatazione del grosso intestino irreversibile: come già detto, lo stiramento della parete intestinale provoca danni neuromuscolari permanenti già dopo 4-6 mesi. In questi casi si attua, di necessità, un intervento di “colectomia sub totale” cioè si asporta un pezzo, spesso consistente, di grosso intestino, in genere tutta la porzione dilatata. A volte si deve ricorrere alla colectomia totale ma solo nei casi estremi. L’asportazione di una parte consistente del colon fa si che il riassorbimento in acqua che si attua appunto in questa sede, sia fortemente ridotto, le feci quindi restano più fluide, il tragitto che devono percorrere è inferiore e l’eliminazione risulta pertanto agevolata.
Le tecniche chirurgiche per la correzione del megacolon nel gatto sono ormai consolidate: mentre alcuni chirurghi preferiscono resecare anche la valvola ileocecale, cioè quella zona di transizione fra piccolo e grosso intestino, io preferisco salvare questa importante struttura per evitare che si possa passare da un estremo all’altro e cioè che si possa incorrere in diarree inarrestabili o difficilmente controllabili. L’intervento è, di per se’, abbastanza impegnativo e non scevro di rischi dato che l’animale si presenta spesso in condizioni critiche di partenza, tuttavia i gatti rispondono generalmente molto bene all’intervento e la prognosi è per lo più eccellente.
Nell’immediato periodo postoperatorio si può assistere all’emissione di feci più liquide che si andranno consolidando nel tempo ed in breve, nell’arco di poche settimane, il micio potrà riprendere una vita normale in cui non dovrà nemmeno assumere alimenti e/o medicamenti particolari.