La castrarzione del gatto maschio domestico
La castrazione del gatto maschio domestico consiste nell’asportazione chirurgica dei testicoli. L’animale viene posto in anestesia generale, si effettua una piccola incisione sulla linea mediana dello scroto da cui vengono estroflessi, e quindi asportati, i testicoli. In tale modo viene impedita la riproduzione e, abbassando notevolmente il tasso degli ormoni sessuali maschili, si riducono anche tutti quei comportamenti sessuali spesso scomodi in ambiente domestico o addirittura pericolosi per la salute stessa del gatto. La castrazione del gatto maschio si esegue principalmente per i seguenti motivi:
1. controllo delle nascite
2. controllo dei comportamenti dipendenti dalla presenza degli ormoni sessuali maschili come quello della marcatura territoriale
3. la castrazione del gatto mitiga l’aggressività intraspecifica e intra genere cioè l’aggressività nei confronti di altri gatti maschi che può esitare, in quegli individui che hanno la possibilità di uscire da casa, in graffi e ferite infette da morso. La saliva del gatto può veicolare agenti virali responsabilidi malattie infettive dall’esito fatale come l’immunodeficienza felina (FIV) e la Leucosi felina (FeLV).
4. Un comportamento naturale del gatto che vive allo stato semibrado (dentro e fuori) è quello di spostarsi dal luogo d’origine, dopo un certo tempo, per evitare rapporti di consanguineità fra parenti stretti. Tale comportamento è importante in natura perché’ determina una maggiore variabilità genetica “rimescolando” continuamente il patrimonio genetico. Aumentano cosi le probabilità di sopravvivenza della specie ma tale comportamento è causa, spesso di smarrimenti di animali.
La castrazione del gatto maschio confinato esclusivamente in ambito domestico non ha quindi una indicazione medica vera e propria. Non ha lo scopo di prevenire o di curare una malattia. La castrazione viene eseguita principalmente per impedire comportamenti sessuali secondari fisiologici come la marcatura territoriale, inaccettabili per una pacifica convivenza. La castrazione ‘ ovvia ad accoppiamenti e gravidanze indesiderate quando il maschio conviva con una femmina non sterilizzata. Si tratta di comportamenti che sono necessari per la salvaguardia della specie negli esemplari selvatici, ma che risultano controproducenti in ambito domestico. L’istinto di marcare il territorio è presente in tutti gli esemplari non castrati, indipendentemente dal fatto che conducano l’intera loro vita confinati nei nostri appartamenti oppure che vivano in un regime semibrado, con la possibilità cioè, di uscire e rincasare a loro piacimento. La marcatura territoriale risulta particolarmente fastidiosa allorquando il gatto domestico non castrato la attua prendendo di mira gli superfici verticali posti ai confini del nostro appartamento segnando con spruzzi di urina dall’odore particolarmente pungente il mobilio, le tende, i muri.. Se il vostro gatto di otto mesi non castrato sta volgendo le terga ad una superficie verticale al limitare del suo areale, rappresentato dal perimetro del vostro appartamento, ha la coda dritta la cui punta vibra freneticamente, beh allora ci siamo. Micio ha appena ribadito con un getto di urina fetida, carica in feromoni, la sua presenza e sovranità sulla zona marcata.
Il segnale olfattivo è un messaggio ben chiaro per le gatte, ma purtroppo lo è anche per noi. Una casa in cui un gatto effettui più di una marcatura diventa ben presto invivibile per via dell’odore pungente delle urine. Questo è anche uno dei motivi per cui i proprietari delle gatte, anche se recluse in casa, si decidono a farle sterilizzare. Essi ben presto si trovano le pareti esterne della casa, la macchina e tutto quanto appartenga loro, contrassegnato da biglietti da visita profumati lasciati dai gatti non castrati che si aggirano nei paraggi e che sono richiamati dalle femmine in calore.
La marcatura territoriale tramite spruzzi di urina non è l’unico metodo con cui i gatti dichiarano la loro sovranità sul territorio. Il grattare, lo strusciare con le guancia e la coda sono anch’essi modi per segnalare la loro presenza. Si tratta sia di segnali visivi che chimici grazie alle secrezioni di particolari ghiandole che i gatti possiedono sui piedi, guancia , muso e coda. Questi metodi di marcature sono più spesso associati ad un senso di benessere dell’animale mentre la marcatura con urina (in casi rari anche con materiale fecale) è più spesso associata a condizioni di stress.
Quando è meglio castrare il gatto
Il momento migliore per castrare il gatto maschio deve essere scelto tentando di ottemperare a due esigenze distinte ma contrastanti. Da un lato dobbiamo castrare un gatto che abbia raggiunto il suo sviluppo corporeo ottimale il suo peso pressoché’ definitivo, che abbia compiuto il ciclo di controlli e gli interventi vaccinali necessari ma che non abbia acquisito quei caratteri sessuali secondari indesiderati, e mi riferisco alla marcatura territoriale, comportamenti che se la castrazione viene effettuata tardivamente possono persistere in un 5-10% di casi. L’età corretta per effettuare la castrazione si aggira attorno al V-VI mese d’età salvo che nelle razze giganti in cui può essere effettuata più tardivamente.
In cosa consiste l’intervento
L’intervento consiste nella asportazione chirurgica dei testicoli attraverso una piccola incisione praticata sulla linea mediana dello scroto (link filmato intervento). L’intervento, tecnicamente veloce e semplice, viene eseguito col gatto posto in anestesia generale. Il recupero dall’intervento è rapido ed il gatto può tornare alla sua normale routine nell’arco di una giornata.
Come gestire il gatto dopo l’intervento
La gestione del gatto nel post operatorio è abbastanza facile. Importante accortezza da parte del proprietario è quella di assicurarsi che il gatto non si lecchi troppo la ferita mediante l’applicazione di un collare Elisabettiano che dovrà indossare per alcuni giorni. Non è possibile disinfettare la ferita perché’ il gatto non gradisce manovre in quell’area, eventualmente si consiglia l’applicazione di spray cicatrizzanti e non vi sono punti da rimuovere (si applica di solito un solo punto di sutura riassorbibile oppure colla per tessuti).
Gestione alimentare del gatto castrato
Le alterazioni ormonali conseguenti alla castrazione sono causa della tendenza all’aumento di peso dei gatti castrati. Fra le cause si ha una modifica del senso di sazietà il che induce i soggetti che hanno la possibilità di accesso libero al cibo di ingerirne una quantità superiore alle proprie effettive necessità. Altre cause predisponenti sono anche la tendenza alla sedentarietà che subentra normalmente anche col passare degli anni. Sta di fatto, tuttavia, che la causa principale dell’aumento in peso dell’animale resta sempre un eccesso calorico rispetto al fabbisogno reale. E’ pertanto importante controllare regolarmente il peso dell’animale ed intervenire prontamente se si notano scostamenti dal peso forma del gatto. A tale proposito va abbandonata la pratica di lasciare al gatto il compito di “arrangiarsi” lasciandogli sempre la ciotola piena. Il gatto va alimentato con pasti cadenzati e misurati nell’arco della giornata. In questo senso se è vero che un gatto castrato ha la tendenza ad ingrassare è vero anche che è compito e responsabilità del proprietario assicurarsi che ciò non avvenga.