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Sterilizzazione del cane femmina

Veterinario Specialista in Malattie del Cane e del Gatto Modena

Il consenso unanime  della comunità medico veterinaria sulla correttezza della scelta di anticipare la sterilizzazione delle cagne in epoca pre pubere,  ha subito un brusco cambio di rotta già nel 2013..

Tabella dei Contenuti

Sterilizzazione del cane femmina

La convivenza fra uomo e cane  ci porta spesso a dover scendere a compromessi riguardo ai principi etici che normalmente ci governano, perché’ a volte dobbiamo intervenire per modificare alcuni comportamenti o manifestazioni fisiologiche dell’animale, che alla lunga potrebbero portarci all’esasperazione. Lo scotto del compromesso è, in questo caso ahimè, pagato quasi per intero dall’animale che vede alterata la sua natura dal punto di vista fisiologico anche in modo molto pesante. il proprietario coscienzioso spesso si interroga sulla opportunità di effettuare la sterilizzazione della propria cagna. E’ bene in primo luogo chiarire che in assenza di patologie che obblighino ad eseguire l’intervento, la scelta di affrontare o meno la sterilizzazione deriva principalmente da motivi di comodità gestionale della cagna  non sterilizzata da parte del  proprietario.

Dal punto di vista fisiologica la cagna viene definita come un animale mono estrale stagionale, vale a dire che ha un  solo ciclo estrale nelle stagioni in cui, di solito, il clima è temperato e mite ed il parto avverrà in periodi in cui la probabilità di sopravvivenza dei cuccioli sarà maggiore. La cagna solitamente presenta il calore in primavera ed in autunno ma frequenza degli estri e numero nel corso dell’anno, sono influenzati da molti fattori fra cui la razza, le condizioni di vita e climatiche, le ore di luce per giorno etc. Il calore si divide, semplificando, in due fasi facilmente identificabili dal proprietario, che sono il proestro e l’estro. Il proestro è la fase preparatoria al calore vero e proprio ed in questo periodo la cagna manifesta delle perdite di sangue, più o meno copiose, dalla vulva e già questo è, per molti proprietari, un inconveniente che li spinge a ricorrere alla sterilizzazione chirurgica. A questo periodo segue l’estro vero e proprio il cui inizio è proprio definito dal momento in cui la cagna decide di accettare il maschio (prima gli avrebbe ringhiato dissuadendolo dall’avere strane idee). In questa fase gli inconvenienti sono

  1. Il richiamo di cani maschi ( il codazzo di Proci alla porta in effetti si ha anche in proestro).
  2. Il fatto che sia sconsigliabile portare la cagna in passeggiata per evitare risse fra maschi o accoppiamenti indesiderati.
  3. Gli accoppiamenti indesiderati.

Sia il proestro che l’estro durano in media dai 9 ai 13 giorni ciascuno.

Oltre alle inconvenienze legate al proestro ed estro, il controllo delle nascite è in primis il motivo che porta alla scelta di sterilizzare l’animale. La sterilizzazione viene fortemente caldeggiata dalle associazioni animaliste che gestiscono i rifugi se non resa tassativamente obbligatoria ai fini dell’adozione.

 

Apparato riproduttivo cagna

 

Come si sterilizza chirurgicamente una cagna?

Ai fini del controllo delle nascite si possono considerare tre modalità di intervento:

  1. Asportazione del solo utero (Isterectomia)
  2. Asportazione delle sole ovaie (Ovariectomia)
  3. Asportazione di utero ed ovaie (Ovario-isterectomia)

Tutte e tre le modalità  di intervento impediscono la procreazione. La differenza sostanziale fra le tre metodologie sta nella preservazione (isterectomia) o meno delle ovaie, che sono deputate, oltre che alla produzione degli ovuli, anche alla produzione degli ormoni sessuali femminili.

La preservazione, o meno, delle ovaie ed in particolare l’età in cui viene eseguita la ovariectomia, hanno conseguenze importanti sulla salute della cagna che e bene conoscere. Le linee guida al riguardo hanno subito delle sostanziali modifiche negli ultimi anni. Se prima del 2013 la prassi comune era quella  sterilizzare la cagna asportando le ovaie ancor prima che raggiungesse la pubertà, indipendentemente da razza e taglia, negli ultimi anni molti studi hanno messo in luce importanti effetti avversi dovuti alla precoce eliminazione delle ovaie. L’approccio attuale è quello di valutare caso per caso, razza per razza il periodo e le modalità più opportune per procedere. Se da un lato l’ovariectomia precoce abbassa di buon numero l’incidenza di tumori mammari, si è visto che, in particolare in alcune razze aumenta fortemente l’incidenza di tumori e patologie di altri distretti.

 

Vantaggi della preservazione delle ovaie

Asportando il solo utero si prevengono le gravidanze indesiderate mantenendo intatta la produzione ormonale fisiologica della cagna. L’eliminazione dell’utero minimizza, se non neutralizza, notevolmente le perdite di sangue che accompagnano il periodo del proestro. Sono scongiurate, ovviamente, le future possibili patologie uterine ma  si possono avere le cosiddette patologie del moncone, quando l’utero non venga asportato nella sua interezza e, rimanendo in sede, patologie di ovaie ed annessi possono essere un’evenienza da considerare.

 

Svantaggi della preservazione delle ovaie

  1. Può persistere una minima perdita di sangue durante il proestro
  2. La cagna richiama ed accetta le avances degli spasimanti disponibili pur senza poter procreare.
  3. I fenomeni connessi con il ciclo estrale restano immutati così come la stimolazione ormonale sulla mammella. Si possono avere pseudogravidanze che si presentano ciclicamente a partire da circa 30 gg dopo la fine del calore.

La persistente stimolazione ormonale sulle mammelle sembra possa favorire lo sviluppo di tumore mammario in soggetti predisposti. Il  rischio di tumore mammario nella cagna va dallo 0,5% in quelle operate prima del primo calore (circa a 6 mesi d’età), all’ 8% in quelle operate dopo il primo calore e al 26% se sterilizzate dopo il secondo calore. La metà circa di tutti i tumori mammari della cagna risultano essere maligni ma per fortuna solo una piccola percentuale fra questi risulta essere fatale anche se diagnosticata per tempo.

La sterilizzazione effettuata prima della pubertà, che insorge in età variabile a seconda della razza ma generalmente verso il sesto mese, abbatte il rischio di sviluppo dei tumori mammari nei soggetti predisposti. La ovario-isterectomia ovvia anche al rischio che si sviluppino patologie uterine ed ovariche dato che questi organi vengono rimossi chirurgicamente. Un altro motivo per cui a volte si ricorre a questa modalità di sterilizzazione della femmina è quello di evitare la famosa “gravidanza isterica”.

 

Cucciolo

 

Gravidanza isterica (falsa gravidanza, pseudogravidanza)

Nei branchi di lupi le femmine che cacciano sono le più alte in rango e sono anche quelle che si riproducono. Tutte le  femmine del branco si sincronizzano per la comparsa dell’estro ma solo alcune di queste, le più forti, si accoppiano. (Il fenomeno della sincronizzazione è noto anche nell’uomo ed è stato studiato in alcune comunità femminili forzate come conventi, collegi, in cui le ragazze avevano contemporaneamente la comparsa del ciclo mestruale, per quanto questo abbia un significato antitetico rispetto alla cagna). Nelle femmine che non si accoppiano, dopo un certo periodo dalla fine del calore, compare ugualmente una lattazione “isterica” che consente loro di fungere da vere e proprie “balie” per i cuccioli delle mamme cacciatrici di rango superiore.

Mentre in natura il latte viene succhiato dai cuccioli “a balia” in casa ciò non succede, il latte ristagna nelle mammelle ed il rischio è quello dell’insorgenza di mastiti. La cagna “in gravidanza isterica” è spesso alterata dal punto di vista  comportamentale perché’ tutto i suoi ormoni simulano la condizione di un vero e proprio puerperio. Gli strani comportamenti della cagna spesso confondono il proprietario. La ciclica stimolazione ormonale della mammella e gli eventuali ripetuti insulti infiammatori sono alla base delle patologie tumorali. Per informazioni più dettagliate sulla gravidanza isterica puoi consultare l’articolo Falsa gravidanza nella cagna.

 

Benefici della asportazione delle ovaie

  1. Eliminazione dei cicli estrali, delle perdite di sangue e del richiamo dei maschi
  2. Eliminazione delle gravidanze isteriche
  3. Diminuzione del rischio di comparsa di tumori mammari

 

 

Svantaggi della asportazione delle ovaie

Il consenso unanime  della comunità medico veterinaria sulla correttezza della scelta di anticipare la ovariectomia delle cagne in epoca pre pubere,  ha subito un brusco cambio di rotta già nel 2013, a seguito della pubblicazione di un lavoro di ricerca effettuato presso l’Università della California Davis su un gruppo di 759 Golden Retriever. Questa e molte altre ricerche pubblicate in seguito hanno messo in evidenza una lista impressionante di effetti avversi a seguito dell’interrotta produzione degli ormoni sessuali femminili e della loro interazione con altri ormoni. Riportiamo alcune delle osservazioni fatte.

  1. Aumentata incidenza % di infezioni alle vie urinarie e vaginiti
  2. Aumentata incidenza % di incontinenza urinaria
  3. Aumentata suscettibilità alle malattie infettive
  4. Aumentata incidenza % di reazioni avverse alle vaccinazioni
  5. Aumentata incidenza di patologie osteoarticolari quali displasia dell’anca (x1,5-2 volte), rottura del legamento crociato anteriore, lussazione rotulea (x3 volte)
  6. Aumentata incidenza % di tumori maligni ossei (osteosarcoma), linfomi, muscolari (miosarcomi), cutanei (mastocitomi),cardiaci, e della milza (x2-5 volte).
  7. Aumentata incidenza di alterazioni comportamentali e cognitive ( ansia da separazione, aggressività da paura, paura dei rumori, timidezza, urinazione impropria da paura).
  8. Tendenza all’obesità
  9. Aumentata frequenza % dell’ipotiroidismo

 

Cagna allattamento cuccioli

 

FaQ sulla sterilizzazione della cagna

 

Fra le domande che mi vengono poste:

  • E’ vero che la cagna deve partorire almeno una volta nella vita?

Risposta: No. Si pensava che il parto potesse avere un qualche effetto detersivo, di pulizia sulla mucosa uterina impedendo la comparsa di patologie come le infezioni ma da un lato l’utero è comunque un organo che viene asportato in corso di sterilizzazione, dall’altro si è visto che l’altalena ormonale che si crea, con alti tassi di estrogeni prima, e di progesterone poi (il progesterone è l’ormone che mantiene quieto, chiuso e protetto, l’utero durante la gravidanza), sono alla base di quasi tutte le patologie sia utero ovariche che della mammella.

  • E’ vero che la cagna deve almeno compiere un ciclo estrale prima di poter essere sterilizzata?

Risposta: Non necessariamente. Vale il discorso fatto sopra riguardo alla prevenzione del tumore mammario anche se è vero che effettuare la sterilizzazione dopo il primo calore non comporta gravi rischi aggiuntivi. Gli autori americani suggerivano tempo fa di effettuarla anche sui cuccioli di pochi mesi, tuttavia questo orientamento  non mi  ha mai trovato concorde a maggior ragione oggi che si sono studiati gli effetti negativi di una ovariectomia precoce. L’ovariectomia, se deve essere effettuata va fatta almeno dopo il primo calore ed in alcune razze anche possibilmente più avanti cercando di trovare una quadra fra benefici e svantaggi .

  • E’ vero che la sterilizzazione è un intervento pericoloso?

Risposta: Ogni intervento medico presenta dei rischi, anche la sola somministrazione di un farmaco. Un intervento chirurgico presenta certamente rischi aggiuntivi ma i moderni protocolli anestesiologici sono ormai collaudati, l’intervento è routinario e viene effettuato solitamente su animali giovani in buone condizioni di salute spesso a seguito di check up generali sempre consigliabili .

  • La cagna mi serberà rancore per via dell’ intervento cui la sottopongo?

Risposta: Per quel che mi è dato pensare la cagna non valuta la cosa con un rapporto di causa-effetto e, se serba rancore verso qualcuno, quello è di solito il veterinario.

  • E’ vero che la cagna ingrassa dopo la sterilizzazione?

Risposta: ”Dipende strettamente dalla corretta gestione da parte del proprietario. Potremmo dire, semplificando, che la cagna cui è stato rimosso l’asse ormonale legato alle necessità riproduttive, diventa molto più paciosa e calma, non è detto, ma a volte anche meno attiva quindi è il proprietario che deve imparare a regolare la quantità di cibo da somministrare in funzione delle sue nuove, inferiori, necessità energetiche”.

  • La cagna sentirà molto dolore dopo l’intervento? In che tempi recupererà?

Risposta: Premesso che con i farmaci a nostra diposizione oggi abbiamo modo di controllare efficacemente il dolore, il problema per il veterinario non è spesso l’intervento in sé, quanto il postoperatorio. In primo luogo sappiamo che i cani hanno una soglia per il dolore ben più alta della nostra, poi non hanno la consapevolezza di ciò che è stato fatto loro, quindi avranno certo un po’ di dolore addominale, peraltro come dicevo perfettamente controllabile con i farmaci analgesici di cui disponiamo, ma non sapranno da cosa è stato causato per cui cercheranno di fare ciò che hanno fatto sino a quattro ore prima, come correre dietro ai piccioni, cosa assolutamente da evitare almeno per qualche giorno. Gli animali domestici sono davvero stupefacenti. Hanno dei tempi di ripresa da supereroe in confronto a noi lagrimosi umani. Nel giro di due ore una cagna è pronta a correre in giardino, quindi il problema è spesso opposto, contenerli per evitare che si arrechino danni. Dopo l’intervento occorre che passino almeno una diecina di giorni affinché si possano rimuovere i punti di sutura, ed in questo periodo la ferita andrà protetta con opportune magliette oppure si dovrà impedire alla cagnolina di leccarsi mediante l’applicazione di un “collare elisabettiano.

 

Referenze:

  1. Neutering Dogs: Effects on Joint Disorders and Cancers in Golden Retrievers

Gretel Torres de la Riva, Benjamin L. Hart , Thomas B. Farver, Anita M. Oberbauer, Locksley L. McV. Messam, Neil Willits, Lynette A. Hart (13/02/2013)

https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0055937)

 

  1. Age at gonadectomy and risk of overweight/obesity and orthopedic injury in a cohort of Golden Retrievers

Melissa Simpson , Sharon Albright, Barbara Wolfe, Erin Searfoss, Katie Street,  Kelly Diehl,  Rodney Page

https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0209131

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