L’alimentazione del gatto,carnivoro stretto, deve necessariamente riflettere le sue attitudini predatorie ed il suo particolare metabolismo, frutto di un lungo processo evolutivo.
Le proteine non sono tutte uguali!
Il sillogismo ha quattro ruote, si muove, perciò è una macchina, non spiega le differenze che esistono fra una Fiat Panda ed una Ferrari 599 e se lo diciamo noi che abitiamo nella Motor Valley…
Molte fonti alimentari apportano proteine. La carne il latte le uova ed il pesce forniscono le cosiddette proteine “animali, mentre soia, legumi frutta secca, forniscono proteine, ovviamente, vegetali.
I gatti sono carnivori stretti
da cosa lo sappiamo? Guardate subito i loro denti, acuminati e taglienti: infilzano, strappano e lacerano, non certo foglie di lattuga. Il loro apparato gastrointestinale è sviluppato in modo da digerire velocemente (è infatti corto) proteine animali raffinate, non hanno il lungo, lento, laborioso intestino degli erbivori. Sono rapidi scattanti, implacabili, feroci perfettamente specializzati per catturare prede in movimento e, come sappiamo, i ravanelli non scappano. Tutto in loro, anatomia, fisiologia e metabolismo si è sviluppato esaltando la loro ferinità in funzione delle loro attitudini alimentari. Se siamo fortunati proprietari di un gatto, in questo piccolo animale possiamo ammirare il frutto di un processo evolutivo, durato milioni d’anni che lo ha portato ad essere una straordinaria ed efficacissima, pur piccola, macchina da guerra. Cosa caccia un gatto? Non certo bisonti ma uccellini, topolini, conigli, lucertole, scoiattoli. La loro dieta è quindi principalmente costituita da proteine animali: le proteine costituiscono per esempio i muscoli delle sue prede, e i grassi sono ovviamente grassi animali. L’occasionale e minimo contenuto intestinale dei malcapitati topini od uccellini è quello che fornisce al gatto la componente in glucidi o zuccheri. Pasta riso, pane e cereali in genere sono esempi di alimenti glucidici.
Proteine di qualità
Parlando solo di proteine è bene puntualizzare che fra proteine animali e vegetali esiste una profonda differenza. Per il gatto “automobilista” le proteine animali sono la scintillante e rombante Ferrari alimentare, mentre le altre di origine vegetale sono paragonabili ad un Ape Car. Le proteine vengono classificate in base al loro “valore biologico”. Queste complesse molecole sono costituite da unità strutturali piccole, come dei mattoncini LEGO, dette aminoacidi. Dei 150 aminoacidi conosciuti, però, solo una ventina entrano nella costituzione delle proteine naturali. Dalla costituzione aminoacidica, dal rapporto percentuale degli aminoacidi fra loro, dalla digeribilità, intesa come capacità di utilizzazione della proteina stessa, si calcola il valore biologico di una proteina che può esser definito come capacità, più o meno elevata, di soddisfare le necessità di una specie. L’organismo va considerato come un grande laboratorio chimico, in cui quasi tutto può essere sintetizzato a partire da materiali anche di diversa origine. Quelle sostanze che non possono essere prodotte sono dette “essenziali” e vanno necessariamente introdotte con l’alimentazione. Fra le sostanze essenziali vi sono anche alcuni aminoacidi. Gli aminoacidi essenziali sono specie specifici cioè ci sono quelli essenziali per l’uomo, quelli essenziali per il cane e quelli per il gatto. Il gatto, rispetto al cane richiede una aminoacido essenziale in più, la Taurina, che, guarda caso, è un aminoacido presente esclusivamente nelle proteine di origine animale (questo se per caso fossimo stati ancora scettici sulle attitudini carnivore di Felix). La carenza di Taurina che si sviluppa anche solamente in gatti alimentati esclusivamente con cibo per cani che ne possiede solo tracce, porta a cecità e malattie anche mortali. Un altro aminoacido essenziale per il gatto è l’Arginina. Questa sostanza svolge un ruolo importantissimo consentendo la conversione dell’ammoniaca, che si forma come prodotto di degradazione a seguito della digestione e del metabolismo proteico, in urea che viene, come dice il nome, eliminata con le urine e in parte con le feci. L’ammoniaca che in questa forma non potrebbe essere invece eliminata, è molto tossica ed il suo accumulo avrebbe effetti devastanti in particolare sul sistema nervoso centrale con tremori, incoordinazione motoria, salivazione profusa, convulsioni, coma e, purtroppo, morte che compare spesso poche ore dopo la comparsa dei primi sintomi. Tranquilli, la carenza di Arginina è rara perché molti alimenti di origine animale ne sono ricchissimi. Anche Cistina e Metionina sono aminoacidi essenziali per il gatto e la loro carenza, causata da diete sbilanciate e approssimate, procura stentato accrescimento. La Cistina, Ahinoi è, purtroppo il precursore di quella sostanza (feromone) che conferisce alle urine del gatto maschio non castrato il tipico, nauseabondo odore.
Il rapporto fra aminoacidi essenziali e non essenziali in una proteina è un importantissimo parametro di valutazione, che ci consente di classificarle per qualità. Le proteine dell’ uovo e quelle contenute nel latte sono fra quelle a più alto valore biologico in assoluto. Il valore biologico si esprime in percentuale, intesa come percentuale di assimilazione ed utilizzazione. A seguire elenchiamo il valore biologico di alcuni alimenti: come potete notare dalla tabella le fonti proteiche di origine vegetale si attestano generalmente nella parte più bassa della classifica assieme ad alcune fonti proteiche di origine animale (ad esempio la gelatina di carne), solitamente ottenute dalle parti meno nobili o veri e propri scarti di macellazione come per esempio i tessuti connettivi, i tendini, le unghie, i becchi ed altre parti che troppo spesso finiscono per costituire la componente “proteica” degli alimenti industriali destinati agli animali d’affezione, in particolare se di scarsa qualità e dal costo assurdamente basso.
Alimento Valore biologico in %
Uovo 100
Latte 92
Farina di Pesce 92
Fegato 79
Caseina 78
Carne di manzo 78
Farina di Soia 67
Grano intero 48
Gelatina di carne 0
Un’ultima considerazione riguarda la digeribilità delle proteine. Non tutte infatti, vengono digerite ed assimilate in egual misura. Le proteine vegetali sono generalmente meno digeribili rispetto a quelle di origine animale e ma anche fra queste ultime, ve ne sono di meno digeribili ( per es. quelle che entrano a far parte delle ossa dei legamenti, tendini, pelle, unghie) queste proteine, pur se animali, sono anche poco nutrienti rispetto alle proteine che costituiscono i muscoli. La digeribilità di questo tipo di proteine può essere aumentata con un processo di cottura lunghissimo che però non ne migliora il loro valore biologico. Quindi, se doveste optare per una dieta fatta in casa per alimentare la vostra tigre, il consiglio che vi diamo è il seguente:
usate carni di buona qualità, meglio se provenienti da animali prossimi al target predatorio del gatto selvatico (es. coniglio, quaglia).